APRITE QUELLA PORTA!

di Fabio Buonocore




Nel bel mezzo del mondo di tutti giorni si trova una serratuta di una porta visibile solo alle persone attente. Una porta che può chiudersi di colpo per lo sbattere di ciglia, come fosse una violenta corrente di maestrale, tale ingresso da luogo al mondo del sensibile, dove ogni rumore diventa suono armonico e si percepisce l'antigravità: il corpo si avvicina all'anima. È luogo di racconti, di luce di ombra, è evidenziatore di sensazioni. Assicurandosi di aver bene aperti gli occhi e famelici di avventura, si può andare alla ricerca di colei che possiede la chiave di questo regno, Daniela Giarratana.



F//
Ciao Daniela e complimenti per esserti aggiudicata il contest sull’inizio dell’Anno del Cavallo cinese. 
Le tue illustrazioni sono molto personali e denotano una propensione al raccontare sfumature delicate, cosa ti colpisce di più di un testo?

D//
Ciao Fabio, 
prima di tutto grazie a te per questa opportunità e ringrazio  tutte le persone che hanno votato la mia illustrazione. 
In realtà è una domanda complessa la tua, perché ogni testo ha un suo modo di comunicare e mi suggerisce come illustrarlo.
Mi può colpire l’ironia, il simbolismo , i silenzi… Ogni parola scritta e non può essere lo spunto da cui nasce la mia illustrazione.
Anche le parole non dette fanno rumore e molto spesso mi piace illustrare proprio quello che il racconto non dice, l’attimo prima o l’attimo dopo…

F//
L’illustrazione è per natura un’ “arte applicata”, quindi deve rispettare un fine e quindi spesso deve omettere gli stati d’animo dell’autore dell’immagine per dar spazio al contenuto, nei tuoi albi illustrati trovo invece il calore di chi si mette in gioco in prima persona. Quanto di te metti nei tuoi lavori?

D//
Non posso realizzare un albo illustrato senza prima mettermi in gioco con il testo. Ogni volta leggo e rileggo la storia e cerco di “ascoltarmi”. 
Come poter disegnare la sensazione dei personaggi se per prima non chiudo gli occhi e non provo io stessa quelle emozioni.
Le illustrazioni prendono tutte vita da un mio ricordo, un suono che conosco, un oggetto a me caro o da quello che mi circonda. 
Quindi potrei dire che ci sono, nascosta tra le pagine del libro.

F//
La simbologia è molto importante nel tuo modo di raccontare. I dettagli sono piccoli, occupano poco spazio e li puoi portare sempre con te: 
che misteri celano le tue serrature?

D//
Se dovessi raccontare che misteri celano le mie serrature  la “magia” sparirebbe…
Posso dire che ho degli oggetti che porto con me in quasi tutte le mie illustrazioni e sono le chiavi, le serrature e gli orologi antichi.
Sagomati, sezionati, scomposti questi oggetti prendono per me ogni volta un significato diverso.  E’ come raccontare la stessa storia ma guardandola da punti diversi.
Spiare dalla serratura suscita curiosità ed è affascinante ad ogni età, ed è questo quello che ogni volta cerco di stimolare in chi osserva. 

F//
Un classico tra le domande da fare ad un autore di immagini: il tuo approccio con il disegno nasce in digitale o prima su carta?

D//
Tutte le mie illustrazioni partono dal foglio e matita.
I miei personaggi sono tutti disegnati poi li scansiono e ci lavoro al computer.
La colorazione è tutta digitale.

F//

I processi creativi sono sempre attivi e in fermento, mutano e compiono tal volta grandi migrazioni. Portano a rinnovamenti, ci permettono di camminare e ci danno la possibilità di maturare il nostro modo di esprimerci. 
Come si sta evolvendo il tuo modo di concepire l’illustrazione? 

D//
E’ un viaggio che non avrà mai fine, perché ogni illustrazione è una scoperta .
Prima ero molto complessa, inscatolavo le mie donne in stanze molto piccole e mi piaceva “riempire” ogni angolo con oggetti stravaganti .
Ogni illustrazione era studiata nei dettagli, i personaggi quasi marmorei davano vita a quello che li circondava e al lettore non restava che  fermarsi a guardare, ora invece il processo è inverso. 
Lascio molti spazi vuoti, pochi oggetti, poco colore voglio “suggerire” qualcosa ma non dirla esplicitamente. Il lettore deve fermarsi questa volta per “creare” lui stesso l’illustrazione. 


F//
Dal produttore al consumatore: la tua voglia di esprimerti e di raccontare ti porta spesso a contatto con i bambini, fai workshop, letture animate e laboratori. Quanto raccogli da esperienze come queste? Cosa ami maggiormente di questi incontri?

D//
Amo le domande buffe dei bambini a cui non so rispondere…
Amo vedere i piccoli che ascoltano la storia a bocca aperta e mi fa impazzire quando come scrittori fantasticano su un nuovo finale. 

F//
Oramai con le pubblicazioni che hai all’attivo sei un’illustratrice che si sta consolidando nel panorama italiano cosa diresti ad una persona che vorrebbe inserirsi in questa categoria?

D//
Il mio cammino artistico è stato un susseguirsi di scelte e di esperienze. 
Ho capito chi fossi e come volessi disegnare passando prima da quello che in realtà non sentivo “mio”. 
Posso solo suggerire di osservare tanto, andare in libreria spesso e sfogliare libri.  Non smettere mai di sperimentare , non fermarsi mai al “bel disegno” ma cercare di arrivare al “tuo” segno.
Cosa importantissima è confrontarsi  attraverso seminari e workshop e  imparare dai NO per costruire non distruggere.
F//
Da un pò di tempo hai messo su in collaborazione con Massimiliano Di Lauro un gruppo Regionale, “La Puglia Racconta”. Quali esigenze hanno spinto a creare questo progetto?
D//
Non ho mai dimenticato le mie origini e per trovare la mia strada sono stata fuori casa per molto tempo. Ritrovandomi nella mia stanza a disegnare è nata l’esigenza di trovare chi come me amasse l’illustrazione e avesse voglia di mettersi in gioco nel proprio territorio.
Massimiliano di Lauro è stato il primo illustratore che rispondendo positivamente ha dato forza al progetto. Un progetto che ha l’intento di unire, fare rete, condividere esperienze con chi come noi è appassionato al mondo dell’editoria. 

F//
State avendo un riscontro positivo sul territorio?

D//
Ormai è un anno e mezzo che siamo attivi e abbiamo organizzato mostre, seminari e workshop. Abbiamo lavorato nelle scuole , in collaborazione con le librerie e in spazi del comune di Bari e molti di questi rapporti si sono consolidati nel tempo.
Siamo più di 150 iscritti e molti di questi sono bravissimi illustratori.
Abbiamo una varietà di comunicazione e una voglia di farci sentire che ci dà forza ogni volta per una nuova avventura. 

F//
Ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato e ti faccio il mio personalissimo “in bocca al lupo” per il tuo avvenire!

D//
Una mia carissima amica un giorno mi raccontò che il famoso lupo che immaginiamo cattivo e affamato è in realtà la lupa di Romolo e Remo, la salvatrice che allattò i due piccoli gemelli. 

Da allora rispondo con lo stupore di chi ascolta “grazie di cuore” , quindi grazie di cuore a te e ai lettori.


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