INTERVISTA AL T-REX

di Monica Menozzi.



Benvenuto a Franco Tempesta, illustratore del mese di Settembre qui a Lunchbreak.
Innanzitutto complimenti per la tua performance live d’artista sulla Wacom Cintiq 24HD Touch per la quale ti sei gentilmente prestato e che si è tenuta in occasione della Children’s Bookfair 2013 a Bologna… questo il video che abbiamo girato: ne consigliamo caldamente a tutti la visione!




Approfittiamo volentieri della tua disponibilità per farti alcune domande, se non ti dispiace!

Ti definisci “Paleo-illustratore” una qualifica che troveremmo più naturale per un artista statunitense, dove il mercato è più vasto e specializzato… Qui in Italia in effetti può sorprendere…ma solo fino a quando non si capisce appieno la precisione della definizione. Ci sono molti anni di studio dietro alle tue illustrazioni di Dinosauri, ricche di accurate ricostruzioni e ambientazioni preistoriche….
Vero, ma lavorando quasi esclusivamente per quel tipo di mercato, è stata una evoluzione naturale...

Il primo passo in questo processo di definizione e specializzazione, la paleonto-illustrazione, è avvenuto in modo casuale con un incontro fortuito o una particolare commissione, per esempio, oppure è stato frutto di una tenacia e di un book strettamente orientato dovuto ad un interesse prioritario rispetto ad altri temi o soggetti?
Ho avuto sin da bambino una fortissima attrazione verso la natura e gli animali in generale, ed in particolare per i dinosauri e la preistoria....quindi quando ho incominciato a fare l’illustratore ho cercato da subito di orientarmi in tal senso...la svolta però l’ho avuta con la selezione alla sezione non fiction di Bologna Children’s Book fair per alcuni anni consecutivi,.....proprio con tavole dedicate ai dinosauri....Da quel momento sono arrivate molte offerte di commissioni su quel “genere”.......oggi il mio book è fatto esclusivamente da soggetti preistorici.

Sei un esperto naturalista che si è specializzato nell’illustrazione…o vice-versa?
Mi considero un illustratore che si dedica con passione ad illustrare momenti di vita preistorica.

Quale è stata la tua formazione?
Ho frequentato la Scuola Superiore D’Arte del Castello Sforzesco a Milano, ma il grosso della formazione da paleo artista l’ho coltivata e continuo a costruirmela da autodidatta, studiando sui libri, attraverso internet e musei.

Attualmente lavori parecchio, quasi esclusivamente, per gli Editori americani, in particolare abbiamo potuto appurare la stima e il riconoscimento nei tuoi confronti da parte degli editors e della redazione del National Geographic (nel corso della conferenza che ti ha visto protagonista proprio a Bologna, al Cafè degli Illustratori). Parlaci un po’ dei progetti nei quali sei stato coinvolto, in particolare proprio dal National Geographic, e se ti è possibile, regalaci qualche anticipazione delle produzioni future, in corso d’opera.
Per la National Geographic, con cui ho l’onore e la fortuna di collaborare da circa sei anni, ho realizzato  diversi progetti, ma credo che il progetto più importante al momento (anche per il numero di tavole realizzate, circa 100...) rimanga “The Ultimate Dinopedia” di Don Lessem (divulgatore scientifico e collaboratore di Steven Spielberg per Jurassic Park), e la supervisione scientifica del Dott. Rodolfo Coria , importante paleontologo argentino.
Al momento sto lavorando ad un altro importante progetto sui dinosauri,ma non posso dire di più......

In che misura l’essere un illustratore italiano ti ha favorito in queste produzioni? Pensi che una certa sensibilità artistica, particolarmente gradita negli USA possa essere stata frutto dall’essere italiano?
Ho l’impressione che la mia “committenza” sia più interessata alla qualità del lavoro che propongo, che alla mia provenienza geografica.........

 Raccontaci il tuo modus operandi e la tua giornata-tipo, se ne hai una.
Incomincio a lavorare sempre partendo da un bozzetto o uno schizzo su carta, dove provo a centrare l’ idea e l’inquadratura dell’ immagine, cercando di dare il giusto risalto a tutti i soggetti presenti..........,  successivamente faccio un controllo delle proporzioni e dimensioni ( con i dinosauri non si scherza in questo....) su testi scientifici dove possibile, e su internet per le scoperte più recenti...successivamente importo il tutto nel computer e inizio a dipingere con Photoshop e Painter .......A volte inizio a dipingere ad acrilico su un lay out che successivamente importo per la successiva pittura digitale.......Banalmente la mia giornata lavorativa ha orari classici da ufficio.....ma da quando vivo al mare, spesso le mie pause pranzo sono in spiaggia....” 

Come nasce e si sviluppa un progetto? Quali trucchi o tecniche hai sviluppato?
I progetti a cui lavoro, hanno il normale sviluppo di qualsiasi altro progetto editoriale.....parte tutto sempre da una mail di contatto da parte di qualche editors, con la quale mi spiega il progetto, numero di tavole da realizzare, disponibilità, utilizzi, tempi di realizzazione etc.....Una volta superati gli aspetti burocratici della questione, e ottenuto una scheda con la descrizione delle tavole e pagine da illustrare, inizio con le bozze a matita...una volta approvate, passo al colore.....Non ho trucchi particolari o tecniche strane da svelare....sono solo molto scrupoloso nella ricerca, nell’uso della documentazione e meticoloso nei particolari....

Qualcosa da dire sulla concezione dell’illustrazione e sul ruolo dell’illustrazione scientifica, ora come ora? Lavoreresti ancora per l’Italia, c’è un mercato originale, una richiesta  di qualità? Quali sono i cambiamenti che auspichi per la situazione e il mercato dell’illustrazione qui da noi? 
Parlo solo per la “paleo-arte” che conosco e frequento di più, ho la brutta sensazione che oggi che è più di moda, rispetto ad anni fa, e che raccoglie molti più adepti..... stia prendendo sfumature fantasy, di cui non ha bisogno, credo.........su internet si vedono moltissime ricostruzioni di animali preistorici e dinosauri, che a vedere i fossili ufficiali, hanno davvero ben poca verosimiglianza......e non parlo tanto di interpretazioni 
delle caratteristiche esteriori come pelle, piume o colore (di cui i fossili purtroppo non ci parlano), ma di quelle anatomiche strutturali e delle stesse proporzioni ..... ma è solo un opinione e potrei sbagliarmi. 
Lavoro e lavorerei ovunque mi propongano progetti interessanti e possibilmente ben pagati.

Credo che uno dei problemi principali della situazione del mercato dell’ illustrazione in Italia,oltre alla crisi economica odierna e a quella ormai endemica dell’ editoria italiana, sia una scarsa considerazione del ruolo dell’ illustrazione come espressione artistico culturale e della sua importanza comunicativa,  nell’ editoria scientifica come in quella fiction.....Questo sia da parte degli editori, che degli stessi illustratori, che spesso sono del tutto ignari del valore del proprio lavoro.....per il futuro mi auspico più collaborazione tra illustratori e tra editori ed illustratori, per migliorare questa situazione, a vantaggio di entrambe......



Sappiamo che coltivi una passione artistica alternativa all’illustrazione: la scultura. Ce ne vuoi parlare?

La scultura e la pittura materica sono una vera e propria fonte di energia per me, mi aiutano ad uscire dai vincoli e dalle gabbie delle commissioni...... rigenerandomi....inoltre da quando lavoro in digitale, sono la via con cui mi riavvicino alla materia e all’ istintività del gesto pittorico........oggi non potrei farne a meno.

Con tanti auguri per le tue molteplici attività e con la speranza che questa intervista serva come stimolo a molti illustratori che hanno l’illustrazione naturalistica e scientifica nel cuore, ti salutiamo e ti ringraziamo: a presto!

Grazie a voi!







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