THE ADOBE CREATIVE CAGE



di Athos Boncompagni.
(Insegnante di Colorazione Photoshop, Senior Art Director, Wacom Evangelist, Adobe Certified Expert).




Sulla nuvola creativa di Adobe annunciata neanche una settimana fa si è accesa una focosa discussione tra favorevoli e contrari che rischia come non mai di dilaniare il parco utenti "storico" di Adobe: quello formato da grandi, medie e piccole aziende ma anche, e soprattutto, da una sterminata quantità di piccoli professionisti: grafici, web designer, appassionati fotografi e illustratori, disegnatori o semplici amatori che da sempre lavorano con i prodotti Adobe che restano, comunque e a giusta ragione, i migliori per definire qualsiasi trattamento delle immagini ci possa venire in mente.
Chiariamo subito che aldilà degli aspetti tecnici legati alla sua commercializzazione la nuova incarnazione della Suite Adobe (che d'ora in poi non si chiamerà più CS, cioè acronimo di Creative Suite seguito dal numero di relase come CS6, ma CC acronimo di Creative Cloud), offre come di consueto una serie di innovazioni e miglioramenti semplicemente fantastici.
Non mi addentro su dette specifiche perché non è certo su questo che si è scatenata la bufera. 
La Adobe fino a ieri vendeva software… ma anche affermare questo non è corretto: vendeva dei pacchetti "fisici", cioè i dvd, contenenti il software ma in realtà quel software continuava a non essere di tua proprietà: avevi solo la licenza (cioè il permesso) di usarlo e anche detto uso era soggetto a determinate condizioni. 

Di fatto pagavi una cifra ragguardevole per il pacchetto più appropriato alle tue esigenze e questo ti riserbava il diritto di usare e utilizzare il software fin quando potevi o volevi, oppure fino a quando te lo consentiva il computer o il sistema operativo. Se desideravi rimanere al passo con i tempi, ieri come oggi, dovevi mettere in conto di cambiare sistema operativo, computer (o le due cose contemporaneamente) e poi aggiornare la tua Creative Suite Adobe alla versione più recente (che poteva costarti poco o molto a seconda della distanza di tempo che era passato tra il tuo primo acquisto e i successivi rilasci della Suite).
L'analisi che tento di fare non ha molto a che vedere con i numeri, infatti cerco di ridurli all'osso per rendere meglio comprensibile quello a cui voglio arrivare. 
Tu pagavi diciamo mille euro per avere il diritto di usare il software ma poi? In quanto tempo potevi rientrare o ammortizzare una spesa simile? Dipende. Per una media o grande azienda l’ammortamento può essere molto rapido e infatti questo tipo di utenza sicuramente è quello storicamente più aggiornato. Ma se sei un piccolo professionista quanto tempo ci metterai a rientrare dall'investimento? Dipenderà da te e da quanto è in salute il tuo giro d'affari.
Certo, se le cose vanno bene è un piacere aggiornare il software alle versioni più recenti… ma se bene non vanno? Semplice: si aspetta. Le licenze in uso fino a ieri erano dette perpetue proprio perché non avevano data di scadenza e anche se non potevi permetterti un nuovo computer e/o sistema operativo con Creative Suite correlata eri sicuro che il tuo lavoro non si sarebbe fermato e anche se la tua macchina ti avesse disgraziatamente abbandonato avresti sempre potuto reinstallare il tuo software preferito su un'altra.
Ora però è arrivata una nuvolona nera all'orizzonte: Adobe ha cessato la vendita delle licenze perpetue! 
Cosa significa? Che se vuoi continuare ad usare il meraviglioso software Adobe lo potrai fare solo con la formula dell'abbonamento, o del noleggio che dir si voglia.
Quindi il software viene a tutti gli effetti del tutto equiparato ad un servizio di cui fruisci: né più né meno come l'elettricità, il gas e internet. Fino a quando paghi hai la possibilità di usarlo. Quando smetti di pagare non puoi più.
Il funzionamento tecnico di tutto ciò è garantito da un sofisticato sistema di verifica dello stato del tuo abbonamento almeno una volta al mese che avviene del tutto automaticamente via internet. Se il mese passato hai pagato la tua quota potrai lavorare anche il mese successivo altrimenti stop. Tutto fermo. I programmi non ti partono più e improvvisamente ti ritrovi con lo sguardo fisso davanti ad una buffa lampada piatta piena di iconcine colorate del tutto inutili!
Se state sentendo dei brividi lungo la schiena sappiate che non siete i soli. La cosa non sta andando giù a tanti utenti di lunga data di Adobe e soprattutto a quelli che si sono  allegramente sempre poco curati delle campagne pubblicitarie reclamizzanti i mirabolanti portenti e le strabilisanti features delle nuove release… dal momento che con la vecchia versione ci si trovavano benissimo.
Ma non solo: anche a quelli che amavano non programmare troppo le date dei loro nuovi upgrade dal momento che la priorità su cosa acquistare per migliorare il loro lavoro, se una nuova Suite Adobe o un computer o una lampada o una sedia, fino a prova contraria era ancora una decisione che potevano prendere autonomamente.
Forse questo contrasta con l'immagine del professionista nerd sempre aggiornato ed esperto di tutti i programmi terracquei, ma molti di voi sarebbero forse stupiti di sapere quanti grafici, fotografi, illustratori e persone che svolgono mestieri simili, soprattutto in questi ultimi anni, hanno fatto molta economia nel loro lavoro e hanno più volte rinviato un'acquisto importante o un upgrade software. 
Tornando all'esempio precedente io potevo pagare mille euro una Suite completa fino a ieri ma non avendo la sfera di cristallo e non conoscendo il futuro, poteva anche capitare che questo acquisto fosse l'ultimo fatto in vita mia. Di conseguenza l’ammortamento sarebbe avenuto non in tre o quattro anni, ma in una vita lavorativa di magari venti anni. Questo avrebbe portato il costo ipotetico dell’acquisto della licenza (mille euro) ad incidere in un ordine di cinquanta euro l'anno: siamo piuttosto lontani dall'abbonamento standard di sessanta euro al mese proposto adesso dal Creative Cloud Adobe.
Il mio certo è un esempio paradossale e di fatto nessuno non aggiorna il proprio software per così a lungo, però il punto è che tu come utente avresti potuto metterlo in pratica, se volevi. Così come avresti potuto, una volta chiusa la tua attività, per un lavoro del tutto diverso, continuare ad usare il software pagato tanti anni prima per cose tue, concorsi hobby o quello che ti pare. Oppure ancora: avresti potuto continuare ad usarlo anche oltre la data del tuo pensionamento. Aver smesso lavorare non precludeva certo l'uso del software pagato con licenza perpetua.
Ma adesso il punto non è più quanto mi costa! E’ che se non continuo a pagare sempre, tutti i mesi della mia vita fino alla data del mio decesso, io non potrò più usare il magnifico software Adobe. E ripeto: lo dico senza alcuna ironia perché il software Adobe è veramente magnifico.
Quindi questo è il nocciolo di tutta la questione:
Quanti piccoli grafici, illustratori, fotografi ecc. che lavorano magari pure tanto e guadagnano poco potranno permettersi di assoggettarsi a questa nuova bolletta (perché questo diviene in pratica). 
Sicuramente molti potranno e fino a quando gli affari andranno bene sarà pure un prezzo basso e ragionevole. Se gli affari dovessero però mostrare segni di difficoltà... Beh, potremo risparmiare su tante cose ma non sull'abbonamento Adobe Creative Cloud perché senza di questo non rimarremmo senza automobile o internet o riscaldamento. No, senza di questo il nostro lavoro si fermerebbe subito. 
E se un domani sarò costretto a cambiare lavoro cosa mi rimarrà di dieci anni precedenti di pagamenti mensili ad Adobe? Un bel nulla: nulla di nulla. 
Quindi a questo siamo arrivati adesso. La comunità di entusiasti dei software Adobe (tra cui mi ci metto io per primo) sembrano non preoccuparsi troppo di aver appoggiato i propri attributi nella mano di una azienda che ha la sua sede dall'altra parte dell'oceano e che sicuramente non ha interesse nel danneggiare la sua storica base di utenti o di mandarli in bancarotta (dimenticavo di dirvi che Adobe può cambiare i prezzi dell'abbonamento a suo esclusivo piacimento quando più lo desidera), quindi sicuramente dobbiamo star tranquilli che i nostri attributi non verranno danneggiati, ma il punto è che prima Adobe non aveva questo potere e adesso ce l'ha. Ognuno tragga le conseguenze che crede!
Ultima postilla: Che problema o tipo di impedimento avrebbe Adobe nel continuare a vendere licenze perpetue, magari svincolate dai pacchetti fisici e scaricabili unicamente via internet? 
Nessuno.
Ma a ben vedere un problema ci sarebbe:
Adobe non avrebbe il controllo sui comportamenti di ogni singolo utente e non potrebbe mai veramente sapere quando quel preciso utente acquisterà di nuovo software.
Con l'abbonamento invece Adobe ha una possibilità in più di controllarti (almeno per un anno) e di presumere che continuerai a pagare quell'abbonamento a lungo, mooooolto a lungo.
Purtroppo per Adobe non tutti suoi utenti sono così felici di essere controllati.





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